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Scuola, il governo del fare, Licenziati 25.600 professori

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Una conferma puntuale, la prima, degli obiettivi del governo del fare. A ventiquattr’ore dal voto i sindacati della scuola hanno incontrato i funzionari del ministero dell’Istruzione e hanno avuto con geometrica potenza la determinazione di quel che sarà: 25.600 posti in meno per i professori a partire dal prossimo anno scolastico. Notizia perlopiù ignorata dalla stampa (tranne l’Unità). Che segue di qualche giorno l’annuncio che saltano i tetti degli alunni per classe, e si aggiunge al grido di dolore dei presidi rimasti senza soldi e costretti a chiedere centinaia di euro alle famiglie sotto forma di contributo volontario. LA CIRCOLARE SUGLI ORGANICI La bozza di circolare sugli organici contiene i tagli. La riduzione che l’amministrazione intende realizzare, anche tenendo conto dell’andamento della previsione degli alunni, comporterà una contrazione di organico di circa 8.700 unità nella scuola primaria, di circa 3.700 nella scuola secondaria di primo grado e di circa 13.750 nella secondaria di secondo grado. Per questo intervento il ministero, oltre a tener conto dell’andamento degli alunni agirà sull’innalzamento del rapporto alunni/classi, sul dimensionamento della rete scolastica e sul riordino dei cicli di studio: anche oltre trenta ragazzi per classe se serve a ridurre organico. Nella scuola dell’infanzia è previsto il consolidamento dell’organico di fatto dell’anno scolastico in corso che prevede un incremento nel diritto di 560 posti. Per quanto riguarda il sostegno verrà recepita la sentenza della Corte Costituzionale, dello scorso 22 febbraio che abroga i limiti del tetto massimo: le famiglie con disabili sono avvertite, si va verso il sostegno apparente se un insegnante ne seguirà più di cinque. Sempre per il sostegno verrà confermato l’incremento triennale dell’organico di diritto che verrà determinato in 63.348 unità. Rispetto alla riduzione complessiva dell’organico l’amministrazione è orientata ad agire, in parte, anche nell’organico di fatto: su un totale di 25.600 posti 22.000 verrebbero ridotti in organico di diritto e 3.600 in quello di fatto. FUTURO NERO Comunicazioni secche, gelide. La stessa nettezza usata per dire ai presidi che non si devono lagnare e che l’anno prossimo avranno mille euro per scuola, quanto basta per comprare la carta delle fotocopie, nemmeno i toner. Un Gelmini rimbrotto dal sapore demagogico: prendetevi questo e cancellate il contributo volontario. Ecco, con quei soldi i dirigenti scolastici mandano avanti gli istituti, vantando crediti per circa un miliardo di euro che lo Stato non gli restituirà mai. SUPERIORI SENZA LEGGE Infine. La riforma delle superiori non è ancora legge, benché le iscrizioni siano chiuse. Ha firmato il Capo dello Stato, ma non c’è ancora il parere della Corte dei Conti né la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. Note: Unità 2 aprile 2010

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