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Brainstorming: un’efficace tecnica creativa per la risoluzione di un problema

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Vediamo in quest’articolo di capire cos’è il “Brainstorming”, metodologia didattica che gli insegnanti di cattedra e di sostegno possono proporre in classe come apprendimento cooperativo.

Brainstorming è un termine inglese, che significa “tempesta di cervelli”, e consiste in una tecnica creativa di gruppo per far emergere idee volte alla risoluzione di un problema.
Il metodo iniziò a diffondersi nel 1957, grazie al libro Applied Imagination del dirigente pubblicitario Alex Faickney Osborn, che lo utilizzò non in ambito scolastico, ma in ambito lavorativo per “cercare di trovare una soluzione per un problema specifico, accumulando tutte le idee spontaneamente sorte dai suoi membri”.

Successivamente questa tecnica venne inserita in ambito scolastico, risultando molto proficua, poiché essa si caratterizza come un’attività collaborativa e inclusiva, dove tutti gli allievi vengono chiamati a prendere parte, abituandoli inizialmente ad eseguire semplici attività di conoscenza ed ascolto reciproco, creando e costruendo in questo modo relazioni.

Per predisporre l’ambiente adeguato, occorre utilizzare un’aula riunioni, dotata di un tavolo centrale; se la pratica dovesse divenire di uso continuativo, sarebbe più opportuno attrezzare la propria aula disponendo i banchi al centro dello spazio, in modo tale da predisporre le sedute degli allievi in posizione circolare.

L’insegnante individua tre figure:
– un segretario che si occupa della raccolta delle “idee”;
– un coordinatore che gestisce l’attività (anche se all’inizio sarà il docente a ricoprire il ruolo);
un “riepilogatore che alla fine dell’attività riassume la lezione riunendo tutte le “idee”.

Con il brainstorming si stimola il pensiero divergente, riducendo le naturali inibizioni dei partecipanti, in quanto spesso idee “apparentemente infruttuose” ne innescano di utili, generando un circuito altamente virtuoso.

Le regole per la buona conduzione di un brainstorming sono:
-nessuna critica alle idee degli altri;
-tutte le idee sono ben accolte;
-prima si punta sulla quantità;
-poi il lavoro di perfezionamento.

Il brainstorming, quindi, lungi dall’essere semplicemente un metodo per incentivare l’esposizione di concetti memorizzati, si caratterizza come strumento assai più poliedrico e raffinato.
Il metodo non manca certo però di pareri critici da parte di numerosi studiosi, che affermano che esso possa generare più idee rispetto agli individui che lavorano da soli.

Uno strumento metodologico che facilita l’impiego di questa tecnica è quello delle mappe mentali, che permettono di rappresentare graficamente gli spunti via via che emergono in chiave grafica. Essendo inoltre delle mappe creative, le mappe mentali stimolano il processo associativo e quindi la generazione di nuove idee.

 

 

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Fonte: https://aretepiattaforma.it/

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