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Sindrome di Down: ieri si è celebrata la Giornata Mondiale. Quali sono le strategie didattiche per affrontarla a scuola?

2028

Ieri, domenica 21 Marzo, si è celebrata la giornata mondiale della sindrome di down, che colpisce attualmente in Italia un bambino ogni 1.200 nati per un totale di 38.000 persone circa.
I bambini e ragazzi con questa sindrome necessitano di particolari attenzioni per quanto riguarda l’inserimento scolastico e un adeguato sviluppo cognitivo, affettivo e sociale.
E’ importante che gli obiettivi da raggiungere siano programmati e modulati fin dall’asilo nido così da svilupparli progressivamente prima nella scuola primaria, e poi in quella secondaria.

Da una ricerca condotta sull’atteggiamento degli insegnanti nei confronti di un ragazzo down, emerge un comportamento complessivamente positivo, poiché la maggior parte del corpo docente si è dimostrato ben disposto verso alunni con questo problema e contrario a scuole speciali o differenziali. Anche l’instabilità umorale, l’aggressività ed i comportamenti a volte sconvenienti che i ragazzi down manifestano vengono valutati in modo meno problematico di quanto si pensi.

La cosa importante è però cercare di non lasciare solo nel suo compito di integrazione l’insegnante di sostegno, che dovrebbe essere coadiuvato anche da tutti gli altri docenti e dal personale di tutta la scuola. Bisogna anche coinvolgere in prima persona nell’educazione pure la famiglia, fare spesso incontri con essa per valutare i progressi dell’alunno e modificare in corso d’opera le metodologie usate nel processo di apprendimento.

Ma quali sono le strategie didattiche per affrontarla a scuola?
Secondo molto fondamentale per loro è trovare metodi per favorire il potenziamento della memoria, che come è noto, nelle persone con sindrome di down è molto fragile.
All’inizio del percorso scolastico si comincia con l’apprendimento della lettura, della scrittura, dell’aritmetica, e si continua con le conoscenze di storia, di geografia e con quelle scientifiche. Purtroppo i ragazzi Down hanno capacità cognitive geneticamente ridotte, e quindi l’interesse primario è quello di dotarli principalmente dell’apprendimento della lettura e della scrittura e solo successivamente degli elementi più semplici dell’aritmetica.

Rispetto alle capacità logiche e all’intelligenza, la capacità di esprimersi attraverso il disegno nel bambino Down è inferiore alle sue possibilità. E’ importante quindi aiutarlo e stimolarlo in questo particolare modo di espressione, così da favorire le sue capacità creative che invece emergono con maggior naturalezza in altre attività come la danza e la musica, anche grazie alle loro buone capacità di imitazione.

Operativamente risulterà fondamentale adattare il programma del ragazzo a quello dei suoi compagni e valorizzare le sue competenze mediante proposte didattiche quanto più possibili agganciate alla programmazione della classe, seguendo la stessa sequenza oraria delle materie, e questo vale per tutti gli ordini di scuola.

In altre parole non ha senso che il ragazzo con sindrome di down continui a fare matematica con l’insegnante di sostegno perché lì è molto lento e ha bisogno di più tempo.
Ha molto senso invece che mentre in classe si fa storia e i compagni affrontano il medioevo, l’alunno con disabilità costruisca un plastico del castello con l’insegnante di sostegno, magari insieme a uno o più compagni di classe.

Riassumendo l’insegnante con un ragazzo affetto da sindrome di down dovrà provare a:

– fare richieste didattiche chiare e precise nelle consegne, ma con una leggera difficoltà progressiva;

– sfruttare la preziosa risorsa dei compagni, potenziali tutor di un alunno con maggiori difficoltà.

– prestare attenzione ai tempi di concentrazione dell’alunno, rispettandoli ma mantenendo l’obiettivo di allungarli mediante strumenti di facilitazione e semplificazione dei materiali;

– lavorare in gruppi di cooperative learning per valorizzare le competenze di ciascuno e facilitare l’apprendimento attivo e l’acquisizione di competenze sociali, e per arrivare a consapevolezze metacognitive;

– utilizzare tecnologie e strumenti accattivanti come audiovisivi e computer;


Il sottosegretario all’Istruzione con delega alla disabilità,
Rossano Sasso, tramite la propria pagina facebook ha voluto esprimere un pensiero verso di loro proprio in occasione della Giornata Mondiale: “Un grande abbraccio raggiunga tutte le ragazze e i tutti i ragazzi con sindrome di Down, che impreziosiscono la quotidianità di ciascuno di noi. Alle loro famiglie, giungano la vicinanza delle Istituzioni e l’impegno del Governo a lavorare ogni giorno per una scuola sempre più accogliente, solidale, inclusiva. Mai come in questo tempo difficile e complesso, tutti i bisogni educativi speciali necessitano di risposte rapide ed efficaci, e farò di tutto affinché queste risposte arrivino puntuali e concrete dal Ministero dell’Istruzione”.

 

 

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Fonte: https://www.soloformazione.it/

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