Il covid continua a far paura ma le scuole riaprono fino alla prima media. Draghi: “Obiettivo chiudere l’anno in presenza”.
Mentre i nuovi contagi da covid si riducono lievemente, ma la pandemia continua a preoccupare, continua a far discutere la scelta del governo di imporre il rientro per tutti fino alla prima media, anche nelle zone rosse, con tanto di obbligo per i governatori di non imprimere ulteriori “strette”.
Si è parlato molto delle indicazioni scientifiche, che indicherebbero la scuola come luogo sicuro.
Ma uno studio presentato nei giorni scorsi da una importante ricerca condotta da una squadra di epidemiologi, medici, biologi e statistici lascia spazio a qualche perplessità.
Tanto che dopo qualche giorno da parte di più raggruppamenti politici direttamente al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi sono stati chiesti lumi: il question time, però, non ha avuto risposta. Nel frattempo, il personale scolastico ha in alta percentuale fatto la prima dose di vaccino AstraZeneca, cosciente del fatto che la copertura dal virus non va oltre al 60% (per arrivare all’80% quando si somministrerà la seconda dose).
Nonostante queste problematiche dopo Pasqua rientreranno in presenza gli alunni di scuola dell’infanzia, elementari e prima media e il piano del Premier Draghi è quello permettere a tutti gli studenti di chiudere l’anno scolastico in presenza.
Secondo quanto scrive il Corriere della Sera, il piano del governo punta a mettere in sicurezza il Paese nelle prossime settimane potenziando la vaccinazione degli over 70. Poi si studierà come programmare la vera ripresa con l’obiettivo di allargare le aperture scolastiche anche agli studenti delle superiori. Mario Draghi, però, sa benissimo che incontrerà forti resistenze, ma il suo obiettivo è quello di permettere alle giovani generazioni di ritrovare la “normalità”.
Progettare la riapertura delle scuole è fondamentale secondo il presidente del Consiglio, tanto quanto alleviare la sofferenza di quei pezzi del Paese messi in difficoltà dalla pandemia.
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