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Concorsi: Brunetta annuncia lo sblocco ad Aprile

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Concorsi: Brunetta annuncia lo sblocco ad Aprile.

Moltissimi docenti e non attendono da mesi lo sblocco dei concorsi. La pandemia ha praticamente messo in stallo tutte le procedure che sarebbero dovute espletarsi nel 2020-21, ovvero le prove per l’ordinario di Infanzia, Primaria e Secondaria (ricordiamo che invece lo straordinario, dopo un blocco avvenuto a Dicembre e vari problemi, ritardi e rinvii, è riuscito a concludersi soltanto qualche settimana fa).

Qualche giorno fa, come vi abbiamo anche annunciato in questo articolo, si è conclusa la ricognizione delle aule informatiche in cui svolgere le prove, ma ancora dal Miur non è arrivata alcuna comunicazione ufficiale sull’avvio delle prove.

Secondo quanto annunciato dal Ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, è in arrivo un decreto semplificazioni entro la metà di aprile in cui si affronterà, tra le altre cose, il tema dei concorsi. Una norma attesa che potrebbe arrivare anche con il prossimo decreto Covid e che punterà a far ripartire i concorsi fermati dalla pandemia in sicurezza.
Nella legge di bilancio è stato previsto anche l’avvio per il concorso dedicato agli insegnanti di religione cattolica che dovrà essere bandito entro quest’anno.
Sempre metà Aprile potrebbe essere anche il momento giusto per l’avvio del corso del Tfa sostegno (che giungerebbe al suo VI ciclo).

Come anticipato già da noi in questo articolo la volontà di Brunetta sarebbe anche quella di cambiare le modalità dei concorsi, eliminando la classica “carta e penna” a favore di forme snelle e prove da tenersi online in luoghi deputati.

Modifiche che non riguarderanno i concorsi ordinari già banditi e con molta probabilità neppure quello per la specializzazione sul sostegno, ma che potrebbe portare novità per il prossimo futuro: “Sto pensando ad una piccola rivoluzione – aveva annunciato il Ministro – Basta con i concorsi cartacei, 1500 persone riunite negli stadi per scrivere un testo che verrà corretto due anni dopo, per fare un orale che verrà espletato cinque anni dopo e per vedere i risultati otto anni dopo. Così non si va da nessuna parte. Ci sono tantissimi giovani bravi iscritti agli Ordini professionali, che hanno fatto il dottorato all’università, professionisti straordinari tra cui scegliere”.

 

 

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Fonte: https://www.orizzontescuola.it/

 

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